Il tanto decantato Atto di Indirizzo del Ministro Bianchi, inviato all’ARAN per l’apertura delle trattative per il prossimo CCNL, intenderebbe affrontare antichi e mai risolti problemi della scuola come quello della formazione, dello sviluppo della carriera, del riconoscimento dell’orario di servizio reso al di fuori dell’orario cattedra, degli aumenti salariali, nuovo inquadramento professionale ed economico per il personale ATA, e così via……

Il Ministro ha presentato alle cosiddette OO.SS. rappresentative la sintesi dell’Atto di indirizzo, cui sono seguiti molti distinguo e perplessità fatta eccezione per la solita CISL che ne ha apprezzato il contenuto e l’apertura al confronto per addivenire ad un contratto di svolta (???bontà loro…)

Relativamente alla  formazione, il Ministro nel precisare che si tratta di  un diritto/dovere del personale, almeno così precisa nell’atto di indirizzo, e che tale attività deve essere svolta all’interno dell’orario di servizio, non fa trapelare altro.

Ora bisognerà attendere il contratto per capire se tale affermazione non si vada a tradurre in un tranello consistente nell’effettuare la formazione nei periodi di  assenza di attività didattica ordinaria (periodi di sospensione dell’attività didattica – Natale, Pasqua, periodi estivi).

Il lupo perde il pelo ma non il vizio di tentare l’assalto!!!

Non sfugge a nessuno, eccetto che ai dirigenti scolastici, che l’orario di servizio comprende sia l’orario di cattedra che le 40 ore dedicate agli organi collegiali (collegio docenti e sue articolazioni) e le 40 ore dedicate ai consigli di classe, mentre non è riconosciuto tutto l’altro lavoro occulto che il docente fa.

Cosa dire, poi,  della valorizzazione e della carriera dei docenti ?

E’ giunto il momento di assegnare e prevedere nel CCNL  adeguate risorse economiche, forme, modalità, procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e di carriera degli insegnanti.

Se non ora quando?

Non è forse il momento che si introduca anche uno sviluppo della  carriera anche per il personale della scuola ?

A coloro che dovranno sottoscrivere il contratto l’arduo compito di mantenere fede agli impegni assunti e alle indicazioni contenute nell’atto di indirizzo dandone concretezza e non affermazioni…del tanto per…illudere…

Su una cosa occorre essere intransigenti: Rifiutare la richieste delle OO.SS. dei  Dirigenti Scolastici che chiedono e pretendono di avere un ruolo decisivo nella premialità di carriera, come ci sembra stonato pensare e ritornare alla legge 107 con il  “portfolio del docente” o peggio concorsi interni.

Non si può utilizzare lo sviluppo della carriera inserendo criteri discriminanti e divisori fra il personale docente che, viceversa, fonda la sua attività professionale sulla condivisione del progetto didattico e il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel POF.

Il Ministro, ancora, nell’Atto di Indirizzo intende sottoporre al vaglio delle cosiddette OO.SS. la disciplina del  lavoro a distanza come possibilità di esplicazione della funzione docente, nel rispetto della libertà di insegnamento e nell’ambito delle prerogative degli organi collegiali.

Al riguardo, rifiutiamo ogni tentativo di imporre ai docenti la deleteria esperienza della DAD e della DDI, spesso, anzi quasi esclusivamente, decisa dai soli Dirigenti Scolastici senza il necessario coinvolgimento degli organi collegiali della scuola.

Si rifiuta assolutamente l’assunto che la funzione docente sia una attività da svolgere come “servizio a domanda individuale” attraverso cui  la famiglia ritiene di  richiedere, a suo insindacabile giudizio, tale modalità di svolgimento del servizio scolastico.

Per il personale ATA, poi, e per i DSGA, si parla di nuovo sistema di riconoscimento professionale e di inquadramento, senza specificare tempi, modi e risorse economiche, in ciò dimenticando che gran parte del lavoro per la conduzione dell’attività scolastica (sia essa amministrativa che dei servizi generali…per non dire altro) ricade sui DSGA e sugli assistenti amm.vi. per i coll.scol.ci, poi, si è mai pensato che la figura nell’ambito scolastico deve essere completamente rivista alla luce delle nuove esigenze e problematiche sociali ormai presenti nelle scuole ? o si è rimasti al “bidello” che pulisce i locali?

Allora che ci sia una svolta vera e la si smetta di dire che il personale ATA fa parte della comunità educante tanto per dare il contentino “di riconoscimento etico”, occorre altro ma molto altro affinché la semplice enunciazione si traduca in realtà e nel vero riconoscimento del ruolo svolto da tale personale.

Da ultimo, ma non come meno importante, anzi tutt’altro, si rifiuta qualsiasi tentativo di accontentare dopo 5 anni di vacanza contrattuale di riconoscere al personale scolastico l’elargizione, udite, udite, di un aumento medio di circa 105 € lordi  per i docenti, ossia circa 65/70 euro netti a regime, e 70 lordi per il personale ata, cioè 50 netti a regime.

Caro Ministro la scuola non dimentica ciò che ha dichiarato pubblicamente e cioè che:  “Dobbiamo ammettere che per 30 anni sulla Scuola si è sbagliato tutto»……«e non solo per l’emergenza pandemica. Non si può continuare a risparmiare laddove bisogna investire. Il Governo è con me in questo. Costi quel che costi dobbiamo investire per riaprire le scuole. Insegnare (e studiare) sono impegni gravosi: per praticarli occorre qualità non quantità:  due cose i cui risultati sono inversamente proporzionali nell’istruzione. Costringere docenti e ragazzi a scuola nei mesi torridi, col surriscaldamento globale, sarebbe puro e semplice sadismo anche se intendessimo dotare ogni aula di aria condizionata e ogni scuola di piscina come nei College americani. Piuttosto dimostreremo ai docenti italiani la riconoscenza del Governo per il loro lavoro…”  …”Ai docenti (e a tutti i lavoratori della Scuola, essenziali alla Scuola stessa) riconosceremo un aumento di stipendio di almeno 600 euro mensili netti. Ben al di sotto, lo so, di quei 1200 che separano i nostri docenti da quelli dell’Europa….”

Ora, delle due: sei stato bugiardo prima o lo sei ora con l’atto di indirizzo ?

Per ora possiamo dire che nulla di ciò che ha detto nelle dichiarazioni pubbliche sta trovando riscontro nè negli atti emanati sin dal suo insediamento nè nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto, per cui la risposta al nostro interrogativo è:

Pensa che il personale della scuola possa ancora essere raggirato e preso in giro dal ministro e dal governo di turno, con la complicità di chi sottoscriverà il contratto?

Creda ministro si sbaglia di grosso, e con lei tutti coloro i quali vogliono continuare a considerare la scuola e il personale come “accontentiamoli con apprezzamenti e ……cotillon….i premi riserviamoli a noi e ai nostri lauti stipendi !!!