L’elefantiaca macchina burocratica del dicastero di Viale Trastevere unitamente alle incertezze del Ministro Valditara, ha finalmente partorito “il solito topolino”. Infatti, è stato reso  noto che si intende procedere al reclutamento dei dirigenti scolastici sia da concorso ordinario che riservato con la pubblicazione di due bandi di concorso che, in ogni caso, potrebbero (anzi quasi sicuramente) essere pubblicati verso fine luglio.

Un fatto comunque è certo: rispetto a quanto stabilito dalla legge n.14 del 24 febbraio 2023, che prevedeva l’emanazione di un Decreto Ministeriale entro 60 giorni dal 23 febbraio,  l’assunzione dei dirigenti scolastici che avevano un ricorso pendente relativo al concorso 2017 slitterà al 1.9.2024.

Ricordiamo che al concorso riservato, così come sancito dalla legge 14/2023 (in ragione di un emendamento proposto dalla lega) potranno partecipare i docenti che:

hanno sostenuto nel concorso 20217 a posti di dirigente scolastico, almeno la prova scritta e aver proposto ricorso entro i termini di legge e aver pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta,

aver proposto ricorso entro i termini di legge e aver pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale,

aver superato la prova scritta e la prova orale dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare.

La bozza del provvedimento verrà resa nota nei prossimi giorni e verrà inviata al CSPI per il prescritto parere (da rendere entro 5 giorni).

Gli interessati, si ribadisce coloro che si trovano nelle sopra citate condizioni (si stima una platea di 4/6 mila aventi titolo alla procedura) presenteranno la domanda  in modalità online i cui termini saranno resi noti con successivo avviso da parte del Ministero.

I candidati dovranno pagare interamente i costi del concorso, infatti, la bozza del decreto prevede che i candidati dovranno versare, per partecipare alla prova selettiva, una prima quota pari ad euro 350,00 e per i candidati che supereranno la suddetta prova per poter accedere alla frequenza del corso una somma pari ad euro 1.500,00. Attenzione: coloro che, per qualsiasi ragione, o dovessero rinunciare al concorso, dopo aver prodotto domanda,  ovvero al corso o  ritirarsi durante il percorso o non lo dovessero completare, non hanno diritto ad alcun rimborso.

Nella domanda i candidati dichiareranno i titoli valutabili ai sensi della tabella A allegata al D.M. n° 138/2017 posseduti alla data del 29 dicembre 2017

Vediamo in cosa consistono le prove d’esame:

a) I candidati che:

abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta

abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato dovranno sostenere una prova scritta organizzata in maniera informatizzata con quesiti a risposta chiusa.

La prova scritta avrà  la durata di 120 minuti e consisterà in cento quesiti, quindici per ciascuna delle materie indicate dal decreto, cinque per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta, cinque per la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche. Ciascun quesito ha quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta. Per ogni risposta corretta è attribuito 1 punto; per ciascuna risposta errata o non data è attribuito il punteggio 0.

b) i candidati che

abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale:  DOVRANNO SOSTENERE UNA SOLA PROVA ORALE

La prova orale della durata minima di 60 minuti consiste in un colloquio su quesiti predisposti dalla Commissione prima dell’inizio della prova orale, proposti al candidato previa estrazione a sorte. I quesiti sono predisposti in maniera da accertare per ogni candidato la preparazione professionale in ciascuna delle materie indicate dal decreto e la conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta e degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche.

Per coloro che superano la prova, rispettivamente scritta oppure orale, con un punteggio pari o superiore a sei decimi, viene prevista:

a) la partecipazione al corso intensivo di formazione per la durata di 120 ore, il suddetto corso si compone di quattro moduli formativi secondo quanto indicato nell’art. 17, comma 3 del decreto 138 /2017. Il corso può prevedere sessioni di formazione erogabili anche a distanza.

b) Al termine del corso i candidati che hanno frequentato per almeno 90 ore sulle 120 ore previste, sono sottoposti ad una prova finale dinanzi ad una Commissione composta da docenti del corso frequentato dal candidato consistente in una relazione scritta sulle attività formative svolte e in un elaborato di carattere teorico-pratico sulle materie oggetto dei moduli formativi previsti dallo stesso corso.

Coloro che superano  la prova finale sono inseriti in un elenco graduato sulla base del punteggio ottenuto nella prova di accesso al corso intensivo di formazione e dei titoli valutabili posseduti alla data del 29 dicembre 2017 e dei titoli di precedenza. Tale elenco graduato è inserito in coda alla graduatoria di merito del concorso del 2017. I soggetti inseriti nella graduatoria sono immessi in ruolo successivamente agli iscritti nelle graduatorie concorsuali precedentemente vigenti.

Le immissioni in ruolo sono effettuate fino al 40 per cento dei posti a tal fine annualmente assegnabili attingendo alla graduatoria, successivamente a quelli effettuati dalla graduatoria del concorso ordinario ancora da bandire (decreto del Ministro dell’istruzione 13 ottobre 2022, n. 194) fino al suo esaurimento.