Sia il Ministro dell’Istruzione e del Merito che il Ministro per la PA annunciano quotidianamente che ci saranno incrementi stipendiali per i dipendenti pubblici con il cedolino dello stipendio di dicembre 2023.
Per la scuola il beneficio dovrebbe essere di circa 100 euro in media lordi mensili ossia in media 60/70 euro netti mensili.
Molti si sono chiesti se si tratta di aumenti dovuti al rinnovo contrattuale.
In effetti non è così, perché sono aumenti dovuti alla applicazione, prevista per legge, dell’indennità di vacanza contrattuale proprio in conseguenza del fatto che il contratto non è stato rinnovato.
Il Ministro della Funzione Pubblico – Zangrillo – ha precisato che a seguito della approvazione avvenuta il 16-10-2023 in Consiglio dei Ministri di un D.L. con cui sono state approvate “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2023, all’articolo 3 vi è una norma con cui si prevede “Anticipo rinnovo contratti pubblici”.
Tale D.L. 145/2023 prevede in particolare che nelle more della definizione del quadro finanziario complessivo relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente dalle amministrazioni statali, in via eccezionale, l’emolumento di cui all’articolo 1, comma 609, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 l’indennità di vacanza contrattuale), nel mese di dicembre 2023 è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi conguagli.
Sorge subito evidente che restano al palo i dipendenti non di ruolo (personale supplente della scuola in particolare). In proposito, al momento, non vi è nulla di chiaro.
Si tratta, quindi, di un “anticipo” di 2 miliardi per l’anno 2023 rispetto al 2024 per portare nelle buste paga entro dicembre una somma che prende come riferimento l’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicandone il relativo importo annuale per un coefficiente pari a 6,7, che dovrebbe quantificarsi intorno a una media di 900 euro, da trasferire distintamente dalla tredicesima mensilità.
Durante l’incontro con le cosiddette OO.SS. rappresentative sono stati affrontati i temi prioritari su cui si è concentrato il lavoro del ministro per la PA e della Funzione pubblica, con un anticipo sulle misure in cantiere: dai rinnovi contrattuali, ai nuovi inserimenti nelle amministrazioni, dalle rinnovate procedure di reclutamento all’impegno per potenziare l’attrattività del lavoro pubblico soprattutto nei confronti delle giovani generazioni; dalla formazione per accrescere le competenze, ai sistemi di valutazione della performance che permettano di valorizzare il merito.
Nella nota della Funzione pubblica, il Ministro Zangrillo ha altresì precisato che lo stanziamento a regime per il rinnovo dei contratti pubblici sarà di circa 7,3 miliardi di euro, di cui 5 per i comparti delle funzioni centrali e scuola nonché per il comparto sicurezza-difesa, e 2,3 miliardi per la sanità ai quali si aggiungono 700 milioni per la detassazione degli straordinari e la riduzione delle liste di attesa.
Per quanto attiene alla scuola, sul cedolino si calcola, ma è una ipotesi, che l’aumento dipenderà molto dall’anzianità oltre che dall’inquadramento (personale docente o ATA, e, inoltre, a secondo dei vari ordini e gradi di appartenenza nonché profili professionali ATA.
Sui giornali si legge che per un docente delle scuole secondarie di secondo grado si avrebbe un arretrato di circa 900 euro con circa 9 anni di anzianità, mentre chi appartiene all’ultima fascia dovrebbe avere circa 1300 euro.
Per un docente delle scuole secondarie di primo grada l’aumento, a secondo della anzianità, oscillerebbe da 800 a 1100 euro, per la scuola infanzia e primaria da 700 a 1000 euro. Arretrati meno consistenti per il personale ATA che andrebbero da 400 a 600 per coll.scol.ci, da 500 a 700 per ass.amm.vi e tecnici, da 700 a 1000 per i DSGA.
Attenzione, però, si tratta solo di ipotesi e comunque di importi al lordo.
A nostro avviso, non c’è da esaltarsi più di tanto perché al netto dette somme saranno notevolmente ridotte, DOVREMMO ESSERE FORTEMENTE DELUSI E CRITICI SIA SUL CLAMORE CHE SI VUOLE DARE AD UN MISERO ANTICIPO RISPETTO A UN CONTRATTO SCADUTO DA TEMPO E PER IL QUALE NON SI VEDE UNA LUCE IN FONDO AL VIALE.
D’altra parte, anche volendo prestare fede (!!) a quanto annunciato dal Ministro Valditara circa un aumento contrattuale di 170 euro lordi mensili in media previsti in legge di bilancio, decurtando questi anticipi e decurtando di contributi e irpef, ci rendiamo conto che, in media, forse nel 2024 (quando non si sa…) si potrà avere un aumento netto, medio, di circa 70/80 euro ancora.
Al personale scolastico la “non ardua sentenza” nei confronti di :
- DI SINDACATI COSIDDETTI RAPPRESENTATIVI CHE AVALLANO TALI SCELTE E FIRMANO I CONTRATTI!!!